No Gronda
19Ago/180

Comunicato stampa su ponte Morandi

Il coordinamento dei Comitati No Gronda esprime il più profondo cordoglio per le vittime di questa immane tragedia che si è abbattuta su Genova in una delle più tristi giornate per la nostra città e per l'Italia intera.

Ci stringiamo attorno alle famiglie delle persone che non ci sono più e a quelle con persone ferite, con l'auspicio che possano presto rimettersi.

La nostra solidarietà va anche alle tante famiglie che sono state costrette ad abbandonare la propria casa, senza sapere se e quando potranno tornarci.

Quando accadono disgrazie di questa portata, per chi ha buon senso e sensibilità per le vittime, queste sono le uniche cose che si vorrebbero dire.

Ma è anche comprensibile interrogarsi sulle cause di quello che è successo e dato che da più parti non solo sono stati tirati in ballo i Comitati No Gronda, ma addirittura qualcuno è arrivato ad additarci tra i corresponsabili, oggi, dopo i giorni di lutto di rispettoso silenzio, ci sentiamo di dire alcune semplici cose:

per noi la prima preoccupazione è sempre stata la salute dei cittadini, a partire dal rischio amianto presente all'interno dei monti dove si vorrebbero scavare le gallerie della gronda, fino all'adeguata manutenzione del ponte Morandi e del vetusto nodo genovese che abbiamo sempre chiesto a gran voce.

Lo stato di salute del ponte Morandi è stato da sempre decretato da parte dei tecnici di Autostrade per l'Italia, gli unici ad avere competenza in merito, non da cittadini comuni, né tanto meno da noi. Gli stessi hanno sempre espressamente fornito rassicurazioni sulla sicurezza e stabilità dell'opera, a seguito di una manutenzione ordinaria adeguata, tanto è vero che  il progetto della gronda, scelto da Autostrade tra le 5 ipotesi proposte, NON prevedeva la sostituzione del viadotto Morandi, che sarebbe rimasto comunque in uso.

Da sempre siamo contrari alle grandi opere inutili anche per il fatto che portano via risorse economiche agli interventi veramente necessari, come la manutenzione dell'esistente e agli interventi di riassetto idrogeologico, interventi di cui un paese come il nostro ha continuamente bisogno.

Ci sentiamo di ringraziare tutte le persone, le istituzioni e i cittadini che si sono da subito attivati per le operazioni di soccorso, e ci stringiamo attorno ai nostri concittadini che da oggi dovranno sopportare un disagio rilevante nelle loro vite quotidiane, a partire dagli abitanti della Valpolcevera che sono di fatto isolati dal resto della città, ma soprattutto le famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case.

In questo abbraccio simbolico che vorremmo coinvolgesse tutti i genovesi, pensiamo che non ci sia davvero spazio per accuse politiche tra chi aveva differenti opinioni sulla gronda. Ora dobbiamo guardare avanti e trovare delle soluzioni urgenti per la sopravvivenza della nostra città, e se proprio si devono dare delle colpe, si diano agli organi competenti che avevano la responsabilità di quel bellissimo e maledetto ponte spezzato, proprio come i nostri cuori.

8Feb/160

Replica alle “preoccupazioni” di Uil Liguria

Il comma "L" dell'articolo 3 dello statuto della UIL, stabilisce che uno dei compiti che si prefigge quest'organizzazione sindacale è "partecipare attivamente alla difesa dell'ambiente diffondendo una cultura ecologica fondata sul principio della crescita compatibile, promuovendo, anche direttamente, iniziative e forme organizzative".

Leggendo le dichiarazioni rilasciate dal segretario generale UIL della Liguria Pierangelo Massa a margine del recente Consiglio confederale regionale, emerge chiaramente come nella sua copia dello statuto questa pagina sia stata strappata.

Ha detto Massa: "Ho paura che sulla realizzazione della Gronda autostradale di Ponente sia calata la parola 'fine', come si usava dire al cinema. Spero di sbagliarmi, ma temo che non se ne parli più a Genova" e ancora, a proposito del Terzo Valico, "L'opera sta frenando perché c'è il problema dell'amianto nelle gallerie di scavo che è molto forte smaltirlo sarà un problema sempre più difficile, l'amianto nelle nostre rocce c'è senza dubbio, ma i cantieri del Terzo Valico non si devono bloccare, sarebbe un grave danno per il futuro della portualità genovese".

Come si concilino, nella visione del dirigente sindacale, queste due opere devastanti per l'ambiente e per la salute dei cittadini e dei lavoratori, con l'idea di crescita compatibile che viene espressa con forza dallo statuto, è per noi un mistero al quale si riesce a dare risposta soltanto azzardando ipotesi fosche.

A chi risponde Massa quando perora la causa dell'avanzamento di lavori bloccati dall'ARPAL per il superamento delle soglie di sicurezza di fibre di amianto disperse nell'aria? In che conto tiene la salute sicurezza dei lavoratori dei cantieri e degli abitanti dei luoghi attraversati da queste opere che ne compromettono l'equilibrio idrogeologico?

Fino a quando i sindacati non si decideranno a lottare per un'idea di lavoro che sia veramente sostenibile dal punto di vista ambientale, e le espressioni di una crescita rispettosa del territorio e dei suoi abitanti saranno vuote dichiarazioni di intenti utili solo ad adornare i siti web delle formazioni politiche e sindacali e ad estorcere voti e deleghe, si alimenteranno contrapposizioni ed alzate di scudi paralizzanti per la crescita economica e lesive del diritto al lavoro sancito dalla Costituzione.

Coordinamento Comitati NoGronda! Genova

2Apr/150

Replica a dichiazioni del sig. Castellucci AD di Autostrade

Mette un’amara allegria l’intervista a Giovanni Castellucci del 30.03.2015 su “Repubblica”, ma si sa le stupidaggini fanno sempre un po’ ridere!

Ma la risata è per forza amara anche perché ciò che si legge è esplicativo dell’incapacità di gran parte della classe imprenditoriale italiana di uscire dalla logica perversa, fasulla e pericolosa delle "Grandi Opere".

Richiamare poi la Gronda genovese è addirittura offensivo.

Ricordiamo al Castellucci, purtroppo non male informato ma anzi in palese malafede, che il Dibattito Pubblico a cui fa riferimento è stato volutamente falsato dall’assenza della cosiddetta “Opzione zero”; cioè la possibilità di valutare se l’opera sia più conveniente NON farla, e che gran parte della documentazione fornita da chi vuole imporre quest’opera era basata su dati palesemente ERRATI. Senza contare inoltre che quasi tutti i tecnici interpellati dal Comune di Genova ed intervenuti al dibattito si sono espressi in maniera contraria all'opera.

E’ così che Castellucci coinvolge le popolazioni interessate nelle discussioni? Non si sente personalmente perlomeno volgare e maleducato a parlare in questo modo? Non si vergogna a parlare di priorità nella difesa del paesaggio e del territorio?

Al Castellucci rammentiamo tra l’altro che sono previsti tombinamenti e nuovi piloni che verranno costruiti in prossimità degli alvei di torrenti già esondati nel corso delle ultime alluvioni e che il rischio di isterilimento coinvolge circa 61 delle sorgenti presenti nella fascia del tracciato, fra cui le note sorgenti della Madonna del Monte, Madonna della Guardia e dell'Acquasanta.

Ricordiamo inoltre che, per il trasporto del materiale di risulta degli scavi, oltre a innumerevolissimi camion, si ricorrerà a uno slurrydotto lungo 8,5 km, prevedendo all’interno dell’alveo del Polcevera la collocazione di un impalcato alto circa 5.50 m, con circa 550 pali che sosterranno le tubazioni per il passaggio del materiale.

E  per ultimo, cogliamo giusto fior da fiore, è prevista la produzione di circa 10.881.000  metri cubi di smarino di cui 6.750.000 metri cubi contenente AMIANTO.

E’ questa la Tutela che Castellucci millanta?

 Coordinamento Comitati NoGronda! Genova

15Gen/150

Ai Consiglieri della Lista Doria

Ai Consiglieri della Lista Doria

Apprendiamo dagli organi di stampa che, contrariamente a quanto avete dichiarato in più occasioni con scritti, filmati, e dure prese di posizione, vi accingete a votare a favore della partecipazione del Comune alla Conferenza dei Servizi per la costruzione della Gronda autostradale di Ponente. Lo farete insieme al PD, a Forza Italia ed al Nuovo Centro Destra. Darete il via alla costituzione di quest'opera fortemente voluta, tra gli altri, da Giovanni Berneschi, da Marta Vincenzi, da Raffaella Paita e dal di lei Marito Luigi Merlo, da Claudio Burlando. Farete contento anche il Cardinale Bagnasco e tutta una serie di lobbisti portatori di interessi, per così dire, "poco diffusi".

Non vi hanno convinto i pareri degli esperti intervenuti al dibattito pubblico, economisti ed urbanisti che hanno dimostrato come quest'opera sia inutile e dannosa. Non avete creduto ai medici che hanno certificato come la gronda rappresenti un pericolo concreto per la salute dei lavoratori che la costruiranno e dei cittadini che la subiranno. Non ascolterete le suppliche delle migliaia di cittadini della Valpolcevera e del Ponente genovese che vi hanno chiesto di risparmiare le loro vallate, che si ammaleranno e vedranno i loro figli ammalarsi a causa di questo stupro perpetrato ai danni del nostro territorio. Lo farete e sarà un insulto alla memoria delle vittime delle recenti alluvioni, una presa in giro per coloro che amate chiamare "angeli del fango", costretti ogni volta a spalare, insieme alla bratta, le nostre illusioni di poter vivere in un paese normale. Farete questo gesto che connoterà la vostra carriera politica e per il quale verrete ricordati. Insomma, per quanti hanno creduto che nel centro sinistra potesse nascere un nuovo modo di fare politica svincolato dagli interessi di partito e dalle logiche di convenienza, rappresenterete la più cocente delle delusioni.

12Gen/150

VENITE ALLA FESTA!!!!!!!!

Abbiamo bisogno di fare sentire alla giunta che c'è una città che lotta, soffre e spera, che non si fa addormentare dagli slogan lanciati in televisione, sui giornali o on-line.

Sei anni fa abbiamo condiviso la canzone di Guccini che diceva:

"...5 anatre volano a sud, forse una soltanto vedremo arrivare, ma quel suo volo forse vuole dire che bisognava volare, che bisognava volare..."

Da allora ognuno di noi ha continuato a volare nella vita quotidiana, sul lavoro impegnandosi per il bene comune, facendo volontariato, impegnandosi da cittadino nelle istituzioni, dando una mano alla sua comunità, lottando per i lavoratori di qualche piccola impresa o di qualche grande industria senza lavoro, accompagnando i genitori ed i bimbi delle scuole dei territori nel richiedere i giusti diritti di istruzione, lottando contro il terzo valico.

Ritroviamoci ora per riprendere ad un urlare NO ALLA GRONDA, poi dopodomani riprenderemo le nostre lotte ed i nostri impegni quotidiani sempre meno soli.

DOMANI 13/01/2015
IN COMUNE
PALAZZO TURSI
IN
VIA GARIBALDI
DALLE 14:00

DELIBERA GRONDA AUTOSTRADALE DI GENOVA

17Dic/140

Dalla battaglia della Gronda a via Fieschi

Ieri la maggioranza del consiglio comunale di Genova ha confermato, ostinatamente, la propria intenzione di procedere con l’approvazione del progetto definitivo della Gronda di Ponente.

Abbiamo nuovamente sottolineato le insufficienti indagini e soluzioni per il trattamento delle rocce amiantifere, il tombinamento di alcuni rivi, la posa in alveo di alcuni piloni, lo slurrydotto (un fangodotto di materiale amiantifero) che verra’ posato nell’alveo del torrente Polcevera con piu’ di 500 piloni, l’impatto non decisivo sul traffico del nodo stradale genovese (solo il 20 per cento e’ di attraversamento), la riluttanza del ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi nel procedere ai consistenti aumenti di pedaggi autostradali, la titubanza della stessa Società Autostrade, le ricorrenti alluvioni che hanno coinvolto il territorio genovese.

Tre anni fa contrastai duramente l’approvazione del progetto preliminare. Non ho cambiato opinione.

Ho proposto di valutare una moratoria delle opere piu’ impattanti (Gronda e Terzo Valico prima di tutti, ma anche parcheggi come quello di Bosco Pelato e via Cadighiara) e l’utilizzo delle risorse per il risanamento idrogeologico e sociale della nostra città.
Ho proposto di procedere con le opere che tutti i soggetti coinvolti nel dibattito pubblico hanno condiviso come il rifacimento del nodo di San Benigno e la rettifica dell’autostrada A7.
Tutto inutile: Pd, Pdl, Udc, gruppo misto (progresso ligure), lista Musso non sentono ragioni.
Per loro 3 disastrose alluvioni in un mese non modificano in nessun modo la loro politica.
E’ un peccato.

A questo punto sarebbe opportuno che tutti i soggetti che vogliono una politica a favore del territorio si coalizzassero, abbandonando gli orgogli di partito.

Questo e’ momento per poter provare a vincere le regionali.
Tirarsi indietro per logiche autistiche sarebbe un grande favore al Partito del Cemento.

Antonio Bruno
Capogruppo Federazione Sinistra Comune di Genova

Comunicato stampa

16Ott/140

Lettera aperta agli Amministratori di Genova e Liguria

Sono passati 3 anni. Era il 2011 e all'indomani della catastrofica alluvione di Genova arrivarono, tempestivi, i medesimi discorsi che anche oggi siamo costretti ad ascoltare. Si parlava, allora come oggi, di eccezionalità delle precipitazioni, di cantieri che andavano fatti e, mischiando l'accaduto con i soliti problemi economici del paese, si seguiva a pregare perché venissero realizzate tutte le opere che il territorio attende da decenni per la sua messa in sicurezza.

Oggi, come allora, nessuno è il colpevole e tutti hanno le soluzioni.

Ma questa volta ci si è spinti oltre: dare la colpa alle intricate vicende che avrebbero bloccato i lavori dello scolmatore del Bisagno, significare a tutti che, mai come oggi, nessuno è colpevole se non il fato, la burocrazia lenta e chissà, l'ARPAL e il suo "modello matematico", che avrebbe potuto e dovuto informarci prima della catastrofe incombente. Certo, tutto vero forse, ma davvero nessuno è colpevole? Davvero si può reputare innocente questa maggioranza comunale e parlamentare?

Quantomeno a livello ideologico noi crediamo che questa giunta sia portatrice di grandi colpe.

La colpa gravissima di avere una visione miope e meschina del futuro e della natura, in cui tutto si può fare a debito, come se la natura e gli ecosistemi fossero una banca che ci farà pagare il conto e i suoi interessi in comode rate mensili. La colpa di camminare sui morti delle alluvioni ogni volta che si pensa solamente di stendere un solo metro quadro di cemento su questo territorio, oramai impermeabile tanto all'acqua quanto alle menzogne.

Pensare di costruire grandi opere come Terzo Valico e Gronda dopo gli avvenimenti catastrofici che ci attendono a cadenza annuale, per noi è sufficiente a reputarvi colpevoli o, quantomeno, incapaci di governare questa città. Perché la vostra incessante propaganda per queste opere dimostra una sola cosa: Non avete capito l'urgenza del dissesto idrogeologico di questa regione o non avete alcun interesse a porvi rimedio. In entrambi i casi fareste un'ottima figura a farvi da parte, per lasciar spazio a qualcuno che non veda il Comune di Genova come l'"Impresa Calcestruzzi e Cavalcavia".

Non basterà uno scolmatore a risolvere i problemi della città, questo vi deve essere chiaro, perché la terra sta franando in ogni valle della città e le opere che voi vorreste costruire non vanno certo nella direzione della salvaguardia del territorio, come suggerisce il deragliamento del Frecciabianca, messo a rischio dalla frana distaccatasi proprio nei pressi del cantiere del Terzo Valico.

Avete ancora un'opportunità di ripensare a quanto si è ripetuto anche quest'anno, ma non vi saranno concesse molte altre possibilità, per cui vi sproniamo ancora una volta a bloccare tutte le Grandi Opere messe in progetto per questo fragile territorio; se non potete farlo, perché magari sosterrete di avere le mani legate, vi chiediamo di dimettervi; diversamente, domani più di oggi, non avrete alibi a cui appendervi.

Venerdì 17 ottobre avrà inizio la Conferenza dei Servizi della Gronda di Genova. Ci chiediamo con che coraggio e con che faccia vi metterete a discutere su come perpetrare l'ennesimo stupro ai danni della nostra città e dei suoi abitanti stremati, dopo averla per decenni sacrificata sull'altare della speculazione e dell'incuria e che oggi, per l'ennesima volta, si riscopre a piangere nuove morti e devastazioni.

Coordinamento dei Comitati No Gronda

1Ago/140

Gronda di Genova: la scoperta dell’acqua calda

Le affermazioni del Ministro Lupi in relazione alla mancanza dei fondi per la costruzione della Gronda di Genova hanno scatenato in alcuni polemiche ed incredulità, ma ribadiscono un concetto che da anni i Comitati No Gronda sottolineano e che dovrebbe essere noto a tutti: i fondi per la Gronda ad oggi non ci sono (contrariamente a quanto spesso hanno proclamato ai giornali alcuni nostri politici) e per averli occorrerà aumentare i pedaggi autostradali.

Ciò è chiaro fin dal 2004, anno della stipula della convenzione Anas-Autostrade che traccia le linee finanziamento di una parte dei 3,2 miliardi di euro necessari per la realizzazione dell'opera (per la verità di un altro tracciato), cioè di 1,85 miliardi di euro.

Suonano piuttosto come una forzatura certe dichiarazioni alla Stampa secondo le quali i Liguri avrebbero già pagato per l'opera. A noi risulta invece che la legge stabilisca che gli incrementi tariffari legati alla realizzazione di un'opera possano scattare solo ad avanzamento lavori, che sono ben lungi dall'iniziare.

Chiamare in causa la Regione Liguria per finanziare l'opera è stata, forse, una provocazione, ma il Ministro ha evidenziato un dato di fatto e non si capisce perchè le sue affermazioni debbano generare tanta indignazione bipartisan.

I fatti dicono che la stessa parte politica che, oggi, tuona contro i ritardi e che sollecita l'avanzamento dell'iter, ieri ha ritardato di oltre un anno la firma del Protocollo di Intesa. E che l'esito "positivo" della V.I.A. Ministeriale è in realtà costellato da molte significative prescrizioni, contro le quali persino Autostrade ha presentato un ricorso al TAR.

Sono veramente disposti i cittadini e gli imprenditori a sobbarcarsi il peso di nuovi incrementi tariffari per la Gronda? 

Si tratta di un'opera che:

- è inutile, a fronte degli odierni flussi di traffico;
- è infinanziabile, data l'attuale congiuntura economica l'opera;
- la sua eventuale realizzazione sarebbe dannosa, considerando il grave dissesto idrogeologico in cui versa la Liguria ;
- le modifiche al tracciato prescritte nel decreto di VIA Ministeriale pongono gravi dubbi sull'adeguatezza del progetto;
- i tempi di realizzazione (anche nelle più rosee previsioni non meno di 10 anni) sono troppo lunghi;
- i pericoli per la salute dei cittadini del Ponente - dovuti alla movimentazione di elevate quantità di terre amiantifere -  sono più che concreti.

Si rinunci una buona volta alle spinte ideologiche che sostengono questa inutile e faraonica opera e ci si concentri sulla messa in sicurezza del territorio e su operazioni più economiche e dai rapidi riflessi: ad esempio il completamento della Strada a Mare, la realizzazione di un Nodo di San Benigno degno di questo nome (non un "nodino"), la realizzazione del Nodo Ferroviario genovese, investimenti nel trasporto pubblico e l'ammodernamento della rete autostradale esistente.

Coordinamento Comitati noGronda! Genova

22Mag/140

Prossime Elezioni Europee

Il Coordinamento dei comitati contrari alla Gronda autostradale è da sempre schierato contro il cosiddetto “Partito del cemento”. Partito composto da diversi schieramenti politici che, nel corso degli anni sono andati sempre meglio delineandosi, mostrando i loro “pezzi di punta”.

E sono proprio questi rappresentanti “illustri” che, scoperti e attualmente indagati con pesanti accuse di reato, hanno ancora una volta mostrato quali reali obiettivi ci siano intorno al business delle grandi opere. Personaggi provenienti da diversi schieramenti politici, di destra e di sinistra che, intorno all'operazione Expo 2015 di Milano avevano creato un giro di affari lucrosi di illegalità.

Quello che ci ha lasciato ancora più allibiti è il fatto che una buona parte di quella che viene definita “la cricca dell'Expo” sia composta da importanti politici liguri. E si tratta proprio di quegli amministratori che più tra gli altri si sono adoperati per promuovere le grandi opere della Liguria: Gronda autostradale e Terzo Valico ferroviario. Notizia di questi giorni, ricavata dalle intercettazioni delle indagini, dove sembra emergere un forte legame tra il Commissario (cioè il rappresentante dello Stato) per il Terzo Valico e uno, in particolar modo, delle persone arrestate (http://www.notavterzovalico.info/2014/05/21/il-commissario-al-terzo-valico-un-impiegato-di-gigi/).

E allora è proprio il caso che tutti, anche le persone che, in buona fede, hanno creduto alle falsità raccontate da questi personaggi, si fermino a riflettere.
A riflettere e ad informarsi, da oggi, con la consapevolezza di cosa si nasconda in realtà dietro le grandi opere.
Informiamoci.

Prima di dare il nostro voto, oggi, ancora più che prima, è necessario che ci informiamo. Sulle proposte e sull'operato fatto. E ancora oggi il nostro voto andrà a chi si batte per la LEGALITA' e a chi ha detto NO alle grandi opere, ma soprattutto a chi è in grado di fare proposte alternative.

Coordinamento Comitati noGronda! Genova

18Feb/140

Consultazioni PD Ligure – Quello che le persone vogliono

Vogliamo complimentarci per il risultato raggiunto dal Partito democratico ligure in merito alle consultazioni (primarie) per l'elezione del nuovo segretario regionale.
Non solo sono stati capaci di allontanare centinaia di migliaia di elettori, nel corso di questi anni, ma addirittura hanno fatto scappare pure i propri iscritti!
Il problema, cari candidati segretari e cari dirigenti del Pd, forse non ve lo siete ancora posto.
Ed è questa la cosa più grave.