No Gronda
16Ott/140

Lettera aperta agli Amministratori di Genova e Liguria

Sono passati 3 anni. Era il 2011 e all'indomani della catastrofica alluvione di Genova arrivarono, tempestivi, i medesimi discorsi che anche oggi siamo costretti ad ascoltare. Si parlava, allora come oggi, di eccezionalità delle precipitazioni, di cantieri che andavano fatti e, mischiando l'accaduto con i soliti problemi economici del paese, si seguiva a pregare perché venissero realizzate tutte le opere che il territorio attende da decenni per la sua messa in sicurezza.

Oggi, come allora, nessuno è il colpevole e tutti hanno le soluzioni.

Ma questa volta ci si è spinti oltre: dare la colpa alle intricate vicende che avrebbero bloccato i lavori dello scolmatore del Bisagno, significare a tutti che, mai come oggi, nessuno è colpevole se non il fato, la burocrazia lenta e chissà, l'ARPAL e il suo "modello matematico", che avrebbe potuto e dovuto informarci prima della catastrofe incombente. Certo, tutto vero forse, ma davvero nessuno è colpevole? Davvero si può reputare innocente questa maggioranza comunale e parlamentare?

Quantomeno a livello ideologico noi crediamo che questa giunta sia portatrice di grandi colpe.

La colpa gravissima di avere una visione miope e meschina del futuro e della natura, in cui tutto si può fare a debito, come se la natura e gli ecosistemi fossero una banca che ci farà pagare il conto e i suoi interessi in comode rate mensili. La colpa di camminare sui morti delle alluvioni ogni volta che si pensa solamente di stendere un solo metro quadro di cemento su questo territorio, oramai impermeabile tanto all'acqua quanto alle menzogne.

Pensare di costruire grandi opere come Terzo Valico e Gronda dopo gli avvenimenti catastrofici che ci attendono a cadenza annuale, per noi è sufficiente a reputarvi colpevoli o, quantomeno, incapaci di governare questa città. Perché la vostra incessante propaganda per queste opere dimostra una sola cosa: Non avete capito l'urgenza del dissesto idrogeologico di questa regione o non avete alcun interesse a porvi rimedio. In entrambi i casi fareste un'ottima figura a farvi da parte, per lasciar spazio a qualcuno che non veda il Comune di Genova come l'"Impresa Calcestruzzi e Cavalcavia".

Non basterà uno scolmatore a risolvere i problemi della città, questo vi deve essere chiaro, perché la terra sta franando in ogni valle della città e le opere che voi vorreste costruire non vanno certo nella direzione della salvaguardia del territorio, come suggerisce il deragliamento del Frecciabianca, messo a rischio dalla frana distaccatasi proprio nei pressi del cantiere del Terzo Valico.

Avete ancora un'opportunità di ripensare a quanto si è ripetuto anche quest'anno, ma non vi saranno concesse molte altre possibilità, per cui vi sproniamo ancora una volta a bloccare tutte le Grandi Opere messe in progetto per questo fragile territorio; se non potete farlo, perché magari sosterrete di avere le mani legate, vi chiediamo di dimettervi; diversamente, domani più di oggi, non avrete alibi a cui appendervi.

Venerdì 17 ottobre avrà inizio la Conferenza dei Servizi della Gronda di Genova. Ci chiediamo con che coraggio e con che faccia vi metterete a discutere su come perpetrare l'ennesimo stupro ai danni della nostra città e dei suoi abitanti stremati, dopo averla per decenni sacrificata sull'altare della speculazione e dell'incuria e che oggi, per l'ennesima volta, si riscopre a piangere nuove morti e devastazioni.

Coordinamento dei Comitati No Gronda