No Gronda
8Nov/130

Il terzo valico, non lo vogliamo!

Invitiamo tutti a partecipare numerosi per dire che noi, il terzo valico, non lo vogliamo!

9 novembre 2013 ore 14
Pontedecimo (zona Piscina)
GENOVA

Di nuovo in strada, ancora insieme.

Dopo circa un anno il Movimento No Tav – Terzo Valico scende nuovamente nelle strade della Valpolcevera.

Un anno in cui è sempre più evidente come contemporaneamente nel paese scarseggino le risorse per soddisfare i bisogni fondamentali delle persone e si continui invece a parlare di Grandi Opere.

In Valpolcevera abbiamo assistito, per mancanza di denaro, alla chiusura del reparto di cardiologia dell’Ospedale di Pontedecimo e in concomitanza all’apertura di cantieri per un’opera inutile e dannosa come il Terzo Valico.

Cantieri che, visti i ridicoli finanziamenti stanziati per i prossimi anni, mai saranno completati.

Risorse della collettività intera canalizzate in mano a pochi affaristi, mentre potrebbero, e dovrebbero, essere impiegate altrove creando nuovi posti di lavoro finalizzati a soddisfare i reali bisogni della comunità.

Un anno in cui tra presidi, assemblee informative e blocchi degli espropri le persone si sono ribellate a questo sopruso e l’opposizione al Terzo Valico, da una parte all’altra dell’Appennino, ha posto radici sempre più profonde sul territorio.

Un anno in cui il Movimento ha anche subito la repressione: denunce, fogli di via e militarizzazione. Misure intimidatorie che non ci spaventano e che, al contrario, ci confermano di essere come bastoni tra le ruote dei poteri forti, e quindi sulla strada giusta.

A San Quirico, Trasta e Bolzaneto sono iniziati i lavori di cantierizzazione della Finestra Polcevera, del Cantiere Fegino e del CampoBase4: per ora semplici recinzioni, all’interno delle quali al posto di alberi, prati e orti hanno creato il deserto.

Adesso la distruzione del territorio che comporta il Terzo Valico è sotto gli occhi di tutti, come sotto gli occhi di tutti sono l’inutilità dell’opera e la connivenza tra imprese poco limpide e politica.

Il 9 novembre 2013 torneremo di nuovo in strada, tutti insieme, uomini e donne, anziani e bambini, Liguri e Piemontesi.

Tutti insieme, ancora una volta, per vedere la devastazione e per dire che il Terzo Valico non lo vogliamo.

E tutti insieme lo fermeremo!

MOVIMENTO NO TAV – TERZOVALICO

16Nov/120

Contro il TAV-TERZO VALICO

Manifestazione Sabato 17 Novembre

Appuntamento alle ore 14.00 alla
stazione ferroviaria di BOLZANETO

Il Terzo Valico viene definito come una priorità, come una fonte irrinunciabile di sviluppo, attesa e sperata da imprese e lavoratori.

Ma non sta in questa nuova linea ferroviaria veloce la crescita e lo sviluppo di Genova e della Valle Scrivia.

I cantieri porteranno amianto nell’aria, abbattimenti di case, prosciugamento di sorgenti naturali: in generale una devastazione ambientale che premierà solo chi costruirà questa inutile opera.

Per evitare tutto questo e per cambiare la situazione iniziamo a rifiutare altro cemento e altro inquinamento in nome di un progresso che non ci appartiene.

Da Luglio il Cociv (consorzio costruttore del Tav – Terzo Valico) ha tentato di eseguire centinaia di espropri da Genova a Serravalle e da Luglio centinaia di persone hanno saputo opporsi con determinazione a questo sopruso.

Il movimento NoTav-TerzoValico è cresciuto in Liguria come in Piemonte: ha manifestato insieme a Ottobre ad Arquata e Serravalle, ha informato i territori e continua a mobilitarsi giornalmente.

Dopo la calorosa difesa della Scuola Villa Sanguineti e le mobilitazioni estive è di nuovo il momento di scendere in strada e percorrere la Valpolcevera.

Movimento No Tav – Terzo Valico Valpolcevera e Valverde

PER I PIEMONTESI : Verso la marcia popolare del 17 Novembre in Valpolcevera
Autobus da Arquata Scrivia  ore 13 e 30 Piazza Caduti davanti all’edicola
Costo 10 Euro a/r – prenotazioni obbligatorie al 3393590806

3Ott/120

Presidio cantiere terzo valico a Genova Trasta

PRESIDIO DALLE ORE 17,00 MERCOLEDÌ 3 OTTOBRE VIA UGO POLONIO ANGOLO VIA TRASTA MERENDA PER TUTTI! E A SEGUIRE FIACCOLATA   Una prima iniziativa di lotta popolare per contrastare l’avvio dei lavori del CampoBase. Parteciperemo in tanti e diversi: abitanti e comitati, genitori e bambini di Villa Sanguineti  PARTECIPA E FAI PARTECIPARE!

21Lug/110

Manifestazione sulla difesa dei beni comuni

GENOVA - Sabato 23 luglio 2011 - manifestazione sulla difesa dei beni comuni

Partenza da Sampierdarena ore 16:00 in piazza Montano in direzione piazza Caricamento

NoGronda apriranno la manifestazione insieme al Comitato Organizzatore e al popolo NoTAV della Val Susa.
Ci sembra una cosa molto bella perchè è la prima volta che ci riconoscono apertamente
una lotta per beni comuni e una storia (ormai sono 2,5 anni).
Sarebbe davvero bello che potessimo essere in tanti con bandiere e striscioni e brochure informative.
Se riuscite tenetevi liberi, il nostro striscione sarà lì davanti.
3Lug/110

Link per seguire la manifestazione NO TAV

Su http://twitter.com

Su Il Fatto Quotidiano

Su YouReporter

Su Repubblica.it

Diretta radio: http://www.radiondadurto.org

1Lug/110

Genova, il comitato No Gronda in val di Susa: solidarietà ai No Tav

Da http://www.genova24.it dell'1/07/2011

Genova. Anche il comitato No Gronda andrà il val di Susa per lottare al fianco dei No Tav. “Abbiamo deciso col No Gronda di optare per la scelta di usare le auto private, perché più anonime e ‘maneggevoli’ dei Pullman in modo da evitare che ci blocchino in autostrada impedendoci di arrivare al campo di volo di Susa per le 9 di Domenica”.

L’appuntamento, con più auto possibili, è fissato presso il parcheggio pubblico a Sampierdarena, in via Dino Col alle 6.30. L’invito è quello di portare bandiere, striscioni e fischietti e anche acqua, mascherine, occhiali e limoni per i lacrimogeni. Per chi volesse andare in treno la partenza è alle 6 alla stazione di Principe.

30Giu/110

Dalla Valle che resiste e non si arrende

Appello per la manifestazione nazionale del 3 luglio

Il coordinamento dei comitati No Tav riunito a Bussoleno il 29 Giugno indice per domenica 3 luglio dalle ore 9.00 una manifestazione di carattere nazionale in seguito allo sgombero del presidio della Maddalena.

La manifestazione avrà carattere popolare con l’obbiettivo di assediare le zone di accesso alla Maddalena occupate illegittimamente dalle forze di polizia e dalle ditte incaricate di costruire un immenso campo militare, e non un cantiere, distruggendo il territorio senza alcuna considerazione per l’ambiente, la storia e la civiltà della nostra Valle.

Saremo un popolo in movimento, pacifico e determinato per difendere i beni comuni, la nostra terra e il futuro di tutti e tutte.

Non siamo mai stati un movimento Nimby. La solidarietà di questi giorni ci dice che combattiamo una lotta che riguarda tutti. Per questo invitiamo, quanti hanno a cuore la democrazia del nostro paese, chi ancora ha coraggio d’indignarsi, a partecipare all’assedio.

No TAV! No mafia! No alla militarizzazione!

Si al rispettodella Valle! Si alla volontà di riscatto di tutta l’Italia!

Il coordinamento dei comitati delle Valli No Tav

Bussoleno, 29 giugno 2011

27Giu/110

Presidio a sostegno degli amici del NOTAV

Presidio per solidarietà ai NOTAV


Visualizzazione ingrandita della mappa

Martedì 28 giugno 2011 alle ore  18.00 a GENOVA Davanti alla Prefettura - Largo E. Lanfranco

Presidio di solidarietà per la popolazione della Valle di Susa, a cui lo stato sta cercando di imporre con la forza un'opera ingiusta e devastante.
27Giu/110

NO TAV

A chi credereste tra:

·        Quei politici che impegnati con corti e cortigiane si sono mangiati le risorse dell’Italia in questi anni.

·        Quei politici che dicono che: per fare opere faraoniche e inutili i soldi ci sono sempre ma per realizzare ospedali, scuole trasporto pubblico c’è la crisi.

·        Quei politici che sono costantemente in mezzo a scandali e intercettazioni.

·        Quei politici che guadagnano in un mese quello che una persona comune guadagna in un anno e poi si presentano nei luoghi istituzionali 1 volta al mese.

·        Quei politici che hanno aiutato le banche perché c’era la crisi, ma che non hanno aiutato i commercianti in crisi a mandare avanti il negozio pagando i fornitori, i lavoratori disoccupati a mantenere i mutui.

·        Quei politici che non rinunciano a nessun privilegio economico o di altro genere.

·        Quei politici che guarda caso nelle intercettazioni non gliene va giusta una.

·        Quei politici che cambiando livrea come gli insetti ci hanno governato in questi ultimi 40 anni ma sembra che la colpa di tutto sia nostra: perché ci ostiniamo a vivere a lungo, perché caparbiamente proviamo a lavorare finché possiamo, perché dopo 40 anni di lavoro aspireremmo a provare a dedicare gli ultimi anni ad altro, perché ci ammaliamo troppo e vorremmo anche essere curati (al di là di quanti soldi abbiamo o di che conoscenze portiamo), perché vorremmo che ci fosse un posto a scuola (in una buona scuola) garantito per tutti.

e tra chi:

·        Sacrifica tempo in famiglia per difendere dallo sfruttamento i propri territori.

·        Non prende una lira da anni di lotta ma spesso ce ne perde.

·        Accoglie chiunque si presenti nella propria valle come un cittadino del mondo di cui facciamo tutti parte.

·        È disposto a rischiare in proprio per difendere il bene comune.

·        Comunque vada la lotta sarà un po’ più povero ed un po’ più stanco.

·        Lotta in prima persona e non mandando avanti lavoratori come noi, pagati da noi, ad aprire con la forza la strada.

I primi li conosciamo, i secondo sono i No TAV della Val di Susa: noi li abbiamo conosciuti e li sosteniamo.

perché come dice Guccini: “Delle cinque anatre partite verso sud forse una soltanto vedremo arrivare ma quel suo volo certo vuole dire che bisognava volare... che bisognava volare...”.

Coordinamento Comitati No Gronda Valpolcevera
Movimento 5 Stelle Genova
Comitato Acqua Pubblica Genova

8Giu/110

Appello per la democrazia e il rispetto della legalita’ in Val di Susa

Dal sito http://www.notavtorino.org/

Premessa
In questi giorni la Val di Susa sta vivendo momenti di tensione che ricordano quelli dell’autunno 2005 quando fu usata la forza per imporre l’apertura di un cantiere in vista della realizzazione del TAV Torino-Lione. Da allora nessun cantiere è stato aperto ma le promesse di governi di diverso colore di aprire un dialogo e un confronto con le istituzioni locali si sono dimostrate un inganno e le amministrazioni democraticamente elette, critiche sulla realizzazione della grande opera, non sono state riconosciute dal governo quali interlocutori affidabili e sono state estromesse dai tavoli di confronto.

Decine di migliaia di persone chiedono semplicemente di essere ascoltate, chiedono un confronto vero, pretendono che alle loro ragioni - scientificamente documentate - si risponda entrando nel merito. In cambio ricevono insulti e l’accusa di voler difendere il loro piccolo cortile, di volersi opporre al progresso, di non rispettare le regole: slogan e accuse infondate in risposta ad argomenti seri, a pratiche di protesta pacifica, all’utilizzo rigoroso di ogni spazio previsto da leggi e procedure.
L’opposizione al TAV Torino-Lione è diventata in questi anni un esempio di partecipazione democratica dal basso, di democrazia vera, di resistenza all’illegalità ed al sopruso in difesa dei beni comuni: un’opposizione popolare che può contare sul sostegno della comunità montana e di ben 24 consigli comunali.

Viceversa il governo e le potenti lobby che governano l’economia e la finanza, con l’appoggio di partiti di maggioranza e minoranza, non hanno esitato a stravolgere procedure, infrangere leggi e ingannare l’Unione Europea pur di assicurarsi un grande business da cui anche la grande criminalità organizzata e le mafie contano di trarre profitto. Hanno scatenato una grande campagna mediatica per nascondere le dimensioni e le ragioni dell’opposizione, per screditare il movimento notav presentandolo come covo di estremisti e sovversivi: la criminalizzazione del dissenso è un’arma micidiale a cui ricorre solo chi disprezza il confronto democratico e le regole condivise.

Oggi, fallito ogni tentativo di comprare il consenso e la benevolenza di cittadini e sindaci, il governo sta preparando una nuova prova di forza: il Prefetto assicura che “sarà il Questore a decidere tempi e modi” per installare il primo cantiere. E mentre la campagna di disinformazione si intensifica rispuntano le intimidazioni mafiose e le provocazioni che si ripetono puntuali dal 2005 ad oggi, dagli incendi dolosi dei presidi notav alle buste con le pallottole. In nessun caso indagini serie hanno portato a individuare i responsabili, ogni volta il movimento notav ha denunciato la natura mafiosa di tali gesti, ha riaffermato e rivendicato con orgoglio il carattere pacifico della propria lotta, ha invitato a cercare esecutori e mandanti tra chi ha interesse ad avviare i cantieri.

Se questo è il quadro non possiamo rimanere indifferenti, non possiamo rimanere in silenzio e ci rivolgiamo a singoli cittadini, associazioni, sindacati, movimenti, esponenti del mondo della cultura affinché si uniscano a noi in questo appello.

Appello per la democrazia e il rispetto della legalità in Val di Susa

Come singoli cittadini, associazioni, sindacati, movimenti, esponenti del mondo della cultura:

  • rifiutiamo l’idea che la realizzazione di una grande opera possa ridursi ad un problema di ordine pubblico
  • condanniamo senza riserve l’invito ad usare la forza e a militarizzare il territorio lanciato nei giorni scorsi da rappresentanti del popolo eletti in Parlamento, da alcuni partiti e da alcune associazioni di imprenditori
  • denunciamo il disprezzo delle più elementari regole della democrazia e pretendiamo dal governo il rispetto della legalità, il rispetto dei diritti dei cittadini, il rispetto nei confronti della amministrazioni locali democraticamente elette
  • respingiamo il ricatto e le strumentalizzazioni secondo cui chi si oppone al TAV non difende il lavoro: al contrario la realizzazione di questa grande opera inutile penalizzerebbe pesantemente le economie locali in cambio di pochi posti di lavorio precario e privo di tutele e di diritti, mentre un diverso utilizzo delle risorse pubbliche creerebbe numerose opportunità di nuova occupazione
  • le ragioni di chi si oppone a questa grande opera inutile, devastante, che sottrarrebbe enormi risorse economiche ai servizi pubblici di tutto il paese sono le nostra ragioni: non ci rassegniamo all’idea che il nostro futuro possa essere deciso da quell’intreccio perverso tra politica, affari e criminalità organizzata che governa ampie aree del nostro paese e inquina la nostra società.

Il nostro riferimento continua ad essere la Costituzione, quella Costituzione nata dalla Resistenza e oggi troppo spesso violentata. Per queste ragioni esprimiamo la nostra solidarietà alla resistenza notav e ci impegniamo a sostenerla concretamente.

Torino, 7 Giugno 2011

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