No Gronda
28Nov/130

L’Osservatorio che “non osserva” e che non serve

Da mesi assistiamo a prese di posizione provenienti da più fronti sull'argomento "Gronda di Ponente", spesso ideologiche, pretestuose o che mal celano finalità vicine più ai giochi della politica che ai bisogni dei cittadini.

Dossier spariti, rapporti di traffico insabbiati, richieste di convocazione anticipata della Conferenza dei Servizi inutili in quanto non previste dalla legge, ritardi inspiegabili sulle procedure ministeriali, sono solo alcune aberrazioni di una vicenda che di chiaro ha solo la volontà di far girare un bel mucchio di soldi il più velocemente possibile. In questo marasma generale di voci ed esternazioni, ove ciascuno ha facoltà di dire qualsiasi cosa sulla Gronda e conseguentemente ha l'onore dell'attenzione dei media - specialmente quando ci si schiera a favore della costruzione - ravvisiamo quale cifra costante la totale assenza di contenuti utili alla corretta informazione dei cittadini sui dati reali, sulle criticità e sull'impatto che tale opera avrà sull'ambiente e sulla loro qualità della vita.
Si esternano posizioni ideologiche, spesso prive di concretezza o di fondamenti tecnici, solo per far presa sull'opinione pubblica, manipolandone le paure o agendo sulle preoccupazioni della gente.

In questo contesto, vogliamo denunciare la totale assurdità ed inutilità rappresentata dall'istituzione dell'Osservatorio sulla Gronda di Ponente - l'organo composto da rappresentanti dei cittadini e delle istituzioni che avrebbe dovuto vigilare sull'iter del progetto "Gronda" e, poi, sulla sua costruzione - i cui 10 rappresentanti popolari sono stati eletti, nel 2010, dall'1% dei votanti aventi diritto.
Ebbene, questo organo, le cui finalità sono state stabilite al termine del Dibattito Pubblico e scritte a chiare lettere nella relazione conclusiva dello stesso, non si riunisce oramai da un anno mentre dovrebbe farlo ogni tre mesi.

25Nov/130

Bolzaneto-San Biagio: stoccaggio delle terre di scavo

Bolzaneto, San Biagio: 70000 m3 di detriti dal Terzo Valico, rischio amianto

Residenti preoccupati per lo stoccaggio delle terre di scavo, potenzialmente amiantifere, a pochi metri di distanza dalle abitazioni; ma Bernini smentisce. Intanto nella stessa zona potrebbe sorgere anche il deposito delle rocce provenienti dalla Gronda

31 ottobre 2013

Il campo base CLB 4, villaggio con dormitorio, mense e altri servizi logistici per gli operai del Terzo Valico – inizialmente previsto a Bolzaneto, in via Santuario di Nostra Signora della Guardia, sotto l’abitato di San Biagio (costruito a seguito della bonifica dei terreni della Erg) – cambia destinazione in corso d’opera e si trasforma in deposito di materiali semilavorati e attrezzature, previo stoccaggio di circa 70 mila metri cubi di terre di scavo potenzialmente amiantifere. I lavori di disboscamento e pulizia dell’areaadiacente al cimitero della Biacca sono partiti da circa un mese (come documentato da Era Superba) ma solo grazie all’interessamento dei cittadini e del Comitato San Biagio-Serro è possibile fare luce sulla vicenda. Da parte delle istituzioni, infatti, si registra un silenzio assordante indice di un deficit di trasparenza, per noi alquanto significativo, riguardo alla gestione della grande opera ferroviaria a livello locale.

22Nov/130

No alla privatizzazione di AMT e delle altre partecipate

Manifestazione sabato 23 novembre 2013

Ore 15 Piazza De Ferrari

Genova

PARTECIPIAMO NUMEROSI.

LA LORO LOTTA È LA NOSTRA LOTTA

21Nov/130

Solidarietà ai lavoratori aziende municipalizzate

Il Coordinamento dei comitati Nogronda esprime la piena solidarietà a tutti i lavoratori delle aziende municipalizzate genovesi che in questo momento si stanno fermamente opponendo alla privatizzazione delle stesse da parte delle amministrazioni locali.

Considerato il completo fallimento delle privatizzazioni "all'italiana" del recente passato che hanno visto la riduzione dei servizi per il cittadino, a fronte di un aumento dei costi e di una praticamente assente concorrenza tra privati, ci riteniamo completamente contrari ai percorsi di privatizzazione di aziende nate per offrire un pubblico servizio, come AMT, AMIU, ASTER, Bagni Marina e Farmacie Comunali.

In particolare, vista la rilevanza che riveste il trasporto pubblico per la qualità della vita delle persone che abitano nel contesto genovese, sollecitiamo nuovamente le amministrazioni locali, Comune e Regione, a considerare il trasporto pubblico una PRIORITA', adoperandosi anche a livello nazionale, per il reperimento delle risorse necessarie.

Risorse che ci sono.

Vogliamo ricordare i 22 miliardi di euro previsti per il TAV, i 6 miliardi per il terzo valico, i 5 miliardi per la gronda autostradale. Oltre 30 miliardi di euro che, se dirottati verso le "vere" priorità del paese, garantirebbero ad aziende come AMT la possibilità di continuare ad offrire un servizio fondamentale ai cittadini, magari incrementandolo, e di consentire a molti genovesi di lasciare l'auto a casa per i propri movimenti e a quelli che l'auto nemmeno ce l'hanno (vogliamo ogni tanto ricordarci anche dei diritti degli anziani e dei giovani?), di potersi spostare.

Il Coordinamento dei Comitati NoGronda

19Nov/130

A Tursi per impedire il furto dei beni comuni

GENOVA - PALAZZO TURSI 
MARTEDI' 19 NOVEMBRE
ORE 14.00

IMPEDIRE IL FURTO DEI BENI COMUNI

L'operato della Giunta comunale in questo anno e mezzo ha mostrato uno spaventoso vuoto di idee e progetti, quando non addirittura una supina acquiescenza ai soliti interessi di affaristi e speculatori.

Non si vede nessuna idea alternativa, qui come a livello nazionale, all'assecondare questo modello sociale, basato sullo strapotere dell'alta finanza e l'asservimento sistematico delle popolazioni alle sue esigenze.

La colpa della situazione critica in cui versano i servizi essenziali è stata riversata interamente sui lavoratori (privilegiati!) e sui cittadini (che non pagano il biglietto, o non differenziano abbastanza la spazzatura...).

Così la proposta della Giunta è una sola: trasformare i beni pubblici in proprietà private.

Quando invece ci sarebbero altre strade da percorrere, come hanno dimostrato i lavoratori e anche i movimenti cittadini, inascoltati.

Con questo i nostri “rappresentanti” si delegittimano da soli, dichiarano da sé di non essere capaci di rappresentare l'interesse collettivo, o di non volerlo fare.

MARTEDI' 19 E' PREVISTA LA VOTAZIONE FINALE, LA DECISIONE:
PRIVATIZZAZIONI SI' O NO

A QUESTO PASSAGGIO RISOLUTIVO SIAMO TUTTI CHIAMATI A PARTECIPARE CON OBIETTIVI CHIARI:

  • DIMOSTRARE LA NOSTRA DETERMINAZIONE
  • IMPEDIRE PER QUANTO POSSIAMO IL FURTO DI CIO' CHE E' NOSTRO.

 DALLE 14  A PALAZZO TURSI
SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE

(quando saranno finiti i posti, si può stare nel cortile dove verranno messe sedie e uno schermo)

 Genova, 14 novembre 2013

blog:http://forumdeibenicomunigenova.wordpress.com

posta: forumbenicomunigenova@gmail.com

Comitato Genovese Acqua Bene Comune, Amici del Parco di Villa Rosazza, Comitato Genovese Gestione Corretta Rifiuti, La  Voce di S. Teodoro, Salviamo il Paesaggio – Genova, Confederazione Unitaria di Base, Attac Genova, Movimento No Tav Terzo Valico Valpolcevera e Valverde, Comitato Genovese per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale, Medici per l’Ambiente, Coordinamento Comitati No Gronda, Associazione Biologgia, Legambiente Liguria, Confederazione Cobas, Medicina Democratica, Rete Radié Resch Genova, Comitato Acquasola, Giuristi Democratici – Sezione Genovese, Circolo Genovese Movimento Decrescita Felice, Comunità di S. Benedetto al Porto, Movimento Difesa del Cittadino – Genova.

8Nov/130

Il terzo valico, non lo vogliamo!

Invitiamo tutti a partecipare numerosi per dire che noi, il terzo valico, non lo vogliamo!

9 novembre 2013 ore 14
Pontedecimo (zona Piscina)
GENOVA

Di nuovo in strada, ancora insieme.

Dopo circa un anno il Movimento No Tav – Terzo Valico scende nuovamente nelle strade della Valpolcevera.

Un anno in cui è sempre più evidente come contemporaneamente nel paese scarseggino le risorse per soddisfare i bisogni fondamentali delle persone e si continui invece a parlare di Grandi Opere.

In Valpolcevera abbiamo assistito, per mancanza di denaro, alla chiusura del reparto di cardiologia dell’Ospedale di Pontedecimo e in concomitanza all’apertura di cantieri per un’opera inutile e dannosa come il Terzo Valico.

Cantieri che, visti i ridicoli finanziamenti stanziati per i prossimi anni, mai saranno completati.

Risorse della collettività intera canalizzate in mano a pochi affaristi, mentre potrebbero, e dovrebbero, essere impiegate altrove creando nuovi posti di lavoro finalizzati a soddisfare i reali bisogni della comunità.

Un anno in cui tra presidi, assemblee informative e blocchi degli espropri le persone si sono ribellate a questo sopruso e l’opposizione al Terzo Valico, da una parte all’altra dell’Appennino, ha posto radici sempre più profonde sul territorio.

Un anno in cui il Movimento ha anche subito la repressione: denunce, fogli di via e militarizzazione. Misure intimidatorie che non ci spaventano e che, al contrario, ci confermano di essere come bastoni tra le ruote dei poteri forti, e quindi sulla strada giusta.

A San Quirico, Trasta e Bolzaneto sono iniziati i lavori di cantierizzazione della Finestra Polcevera, del Cantiere Fegino e del CampoBase4: per ora semplici recinzioni, all’interno delle quali al posto di alberi, prati e orti hanno creato il deserto.

Adesso la distruzione del territorio che comporta il Terzo Valico è sotto gli occhi di tutti, come sotto gli occhi di tutti sono l’inutilità dell’opera e la connivenza tra imprese poco limpide e politica.

Il 9 novembre 2013 torneremo di nuovo in strada, tutti insieme, uomini e donne, anziani e bambini, Liguri e Piemontesi.

Tutti insieme, ancora una volta, per vedere la devastazione e per dire che il Terzo Valico non lo vogliamo.

E tutti insieme lo fermeremo!

MOVIMENTO NO TAV – TERZOVALICO