No Gronda
17Mag/110

Invito per il signor Parodi

Un'altra risposta alla lettera del signor Lorenzo Parodi.

Mi permetto, se mi è concesso, di replicare al sig. Parodi, convinto sostenitore della cosiddetta "Gronda di ponente".

Gentile sig. Parodi quel che trovo sfugga alla sua arringa a favore dell'opera è la conoscenza effettiva di qualsiasi aspetto riguardi la stessa, intendendo con ciò dati tecnici, trasportistici, geologici, perfino storici legati ad essa.

Supponendo, non potendo fare altrimenti, la buona fede del sig. Parodi (ammesso e non concesso che non sia un nome di fantasia), il semplicistico approccio che con tanta supponenza egli propone palesa la scarsa informazione che la silenziosa maggioranza alla quale il nostro allude, ritiene di dover fare - come invece sarebbe obbligo di chi si interessa alle cose - in merito a ciò di cui disserta,

Invito pertanto il sig. Parodi (o chiunque  egli sia) a raggiungere il comitato No Gronda presso il consueto luogo di ritrovo, non lontano dalla trivella fermata in via Monterosso, condotta ivi in maniera poco limpida e pertanto da lì ritirata senza che, come paventato, si siano potute fare altre azioni. Ricordo per inciso che le trivelle operanti sono state decine, la cui presenza non è tutt'ora giustificata da alcun progetto esecutivo, mancante (allora come oggi) la firma dell'ente preposto, ovvero la Regione Liguria e le susseguenti dovute approvazioni (e progetti). In merito alle pindariche insinuazioni sull'inquinamento ed il traffico termino la mia con un invito a raccogliere dati più precisi, ovvero a cominciare quantomeno ad informarsi.

Cordialmente, Filippo Noceti, cittadino genovese.

17Mag/110

Il nostro giardino e’ molto grande

Una risposta alla lettera del signor Lorenzo Parodi.

Spesso chi è a corto di argomentazioni, per sostenere le proprie tesi, dice parlare a nome della fantomatica "maggioranza silenziosa". È accaduto anche per la questione Gronda: un paio di cittadini, ed un tal Lorenzo Parodi almeno per tre volte, scrivendo al Secolo XIX, hanno usato quest'abusata locuzione nel tentativo di fare intendere al lettore come quest'opera rappresenti la manna dal cielo per risolvere i problemi che affliggono la mobilità genovese e quanto sia gradita alla maggioranza dei cittadini. Seguono accuse varie nei confronti dei comitati, come quella di voler fermare il progresso o il badare esclusivamente ai propri interessi, al proprio "giardino". Su questi ultimi due punti potremmo anche essere d'accordo, a patto però di definire una volta per tutti quali siano i primi ed i confini del secondo.

Effettivamente gli interessi che difendiamo sono molti. Hanno a che fare con il diritto alla salute, la difesa del territorio e un modo diverso di rapportarsi alle risorse naturali per produrre benessere oltre alla ricchezza. I no gronda sono i veri fautori di quel gruppo di idee con cui si riempiono la bocca gli esponenti del PD, specialmente in campagna elettorale, e che va sotto il nome di "green economy". Crediamo che le uniche autostrade da sviluppare ulteriormente siano quelle dell'informazione, riteniamo che le merci vadano trasportate su ferro e che la mobilità delle persone vada incrementata con il trasporto pubblico, creando nuove linee che servano il territorio in maniera più capillare e costruendo nuove stazioni della metropolitana. in Europa non esistono città delle dimensioni della nostra in cui l'utilizzo del mezzo privato nel centro cittadino non sia fortemente disincentivato. A Genova facciamo tutto il contrario e vediamo nella Gronda la soluzione a tutti i problemi: gli urbanisti ed i tecnici intervenuti al dibattito pubblico ci hanno spiegato che non è così.

Il nostro giardino è molto grande. Va almeno da Voltri a Nervi e comprende l'entroterra della Valpolcevera e della Val Bisagno. Ovunque sia previsto il passaggio dell'ecomostro i No Gronda tenteranno di fermarlo perché per ogni chilometro del tracciato che la società autostrade mostra nelle cartine e nelle foto simulate con una semplice righetta vi saranno decine di strade di cantiere, il passaggio di centinaia di camion ogni giorno, un incremento dei livelli di inquinamento significativo, tonnellate di amianto estratte e rigettate in mare, interruzione delle falde acquifere, aumento di neoplasie. per noi, per i nostri figli e per i nostri nipoti.

I cittadini sono male informati, non basta leggere i giornali per farsi un idea del disastro, bisogna consultare la documentazione a corredo del progetto per rendersi conto di cosa realmente significhi la costruzione di quest’opera in termini ambientali e di qualità della vita. Le cose da questo punto di vista stanno cambiando, sempre più persone stanno prendendo coscienza delle dimensioni del problema: basti pensare che per l’osservatorio sulla costruzione della gronda hanno votato solo 562 cittadini, contro i 1021 che si sono messi in coda per firmare il ricorso contro l’opera.
Non vogliamo consegnare ai nostri figli un’altra autostrada, ma un  sistema di vita diverso, che non intenda la crescita del PIL come unico parametro di valutazione del benessere e  che non sia basato sullo scempio del territorio come unica via alla ripresa economica.

Claudio Di  Tursi

Membro del Coordinamento dei  Comitati del Ponente e della Valpolcevera

17Mag/110

Spero sia Gronda, non bolla di sapone

Da una lettera al "Il Secolo XIX" del 17 maggio 2011.

La stragrande maggioranza (silenziosa) della cittadinanza, è favorevole alla realizzazione della Gronda Autostradale, questo per validissimi motivi. Miglioramento della fluidità del traffico; facendo le dovute interconnessioni,  gli autotreni verso/dal Porto di Genova e di Voltri e le autovetture che vanno verso la pianura padana, la riviera di ponente e la riviera di levante transitano sulla nuova arteria, il cui tracciato è per lo più in galleria, alleggerendo così il traffico sull’autostrada attuale, migliorando di conseguenza la qualità dell’aria che respiriamo. Come pensano le istituzioni di superare gli ostacoli frapposti dai contrari alla Gronda, quando inizieranno i lavori, se attualmente hanno messo gli avvocati per fare ricorso al TAR contro la realizzazione e nel frattempo a Murta e Gemignano (la località si chiama Geminiano ndr), hanno bloccato i lavori per le “carotature” del terreno? Auspico i Comitati dei contrari alla Gronda facciano una piccola riflessione, tralasciando gli interessi del proprio orticello, pensando invece a un futuro migliore di lavoro per i propri figli e nipoti. Spero fermamente che gli Enti preposti (Comune di Genova, Regione Liguria e Società Autostrade) velocizzino l’iter per la realizzazione; poiché le ultime tempistiche sull’inizio dei lavori (non prima del 2014) mi preoccupano un po’, in quanto a Tursi ci sarà un’altra Giunta, la quale sarà sulla stessa lunghezza d’onda di quella attuale? Per concludere, non vorrei che fosse un’altra bolla di sapone che passando il tempo si sgonfia, diventando così l’ennesima opera mai realizzata dalle Giunte che si sono succedute a Tursi e in via Fieschi negli ultimi trent’anni.

LORENZO PARODI E-MAIL