No Gronda
18Ott/100

Nottingham VS Genova

Andrea Agostini di Legambiente è attivissimo anche sulla rete. Ho la fortuna di fare parte della sua mailing list e spesso, attraverso questo canale,ricevo preziosi spunti di riflessione.

Alcuni giorni fa mi ha inviato un articolo di Enrico Franceschini di Repubblica. Nottingham, in uno studio effettuato dalla Campaign for Better Transport, un'associazione per i trasporti ecologici inglese, è stata indicata come città meno auto-dipendente di tutta la Gran Bretagna. Seguono Londra, Brighton, e Manchester.

La ricetta è semplice e fatta di pochi ingredienti: basta con i centri commerciali giganteschi alla periferia delle città - che ognuno trovi quello che gli serve in un piccolo posto vicino piuttosto che in un grande posto lontano - una rete efficiente di scuolabus, interconnessioni ben studiate tra treno, tram, metropolita ed autobus, sviluppo di piste ciclabili, incentivi all’uso dei mezzi pubblici e disincentivi all’uso di quelli privati. A Nottingham, addirittura, si sta cercando di affibbiare una tassa da 300 sterline ad auto per le aziende e gli uffici privati i cui dipendenti vengono al lavoro in macchina e la parcheggiano in centro, il ricavato sarebbe reinvestito in trasporti pubblici.

A Genova, invece, i nostri governanti devono pensarla diversamente. AMT si prepara a licenziare 400 dipendenti ed effettuare il taglio strategico di numerose corse; la metropolitana, 7 stazioni in 15 anni, 5,5 chilometri, serve solo una piccola parte della città; l’aeroporto non ha un collegamento efficiente con il centro e le stazioni ferroviarie, eppure i binari più vicini, in linea d’aria, si trovano a meno di 700 metri dall’aerostazione. Probabilmente non si vuole scontentare la lobby dei tassisti. Pochissime sono le aree pedonali e le zone a traffico limitato e nulla viene fatto per incoraggiare, almeno in centro, l’uso della bicicletta.

Al problema del traffico ci DEVE essere un’unica soluzione: la Gronda Autostradale. Le voci fuori dal coro, come quelle dell’ex Assessore Chiesa, per questo costretto a dimettersi, vengono zittite in brutta maniera. Il neo Assessore regionale alle infrastrutture Raffaella Paita, che lo ha sostituito, si e subito allineata: “da quel progetto non si prescinde”.

Cinque miliardi di euro, con i quali si sarebbe potuta realizzare la metropolitana, promessa fin dal 1970 ai genovesi in un progetto che prevedeva il raggiungimento della Valpolcevera e della Val Bisagno, verranno buttati in un’opera concettualmente superata, per la gioia dei nostri imprenditori abituati a far soldi con le solite colate di cemento ed incapaci di inventarsi sistemi nuovi e più rispettosi dell’ecosistema per produrre ricchezza. Eppure non sarebbe difficile, basterebbe copiare.

A nulla saranno servite le numerose riflessioni dei tanti esperti intervenuti al dibattito pubblico fortemente critici verso il progetto, a nulla è servito l’esempio del Passante di Mestre, chiuso ad Agosto durante l’esodo estivo anche quest’anno.

L’amministratore delegato di Società Autostrade, Giovanni Castellucci, è arrivato persino ad invocare l’intervento della forza pubblica contro cittadini inermi che tentano con ogni mezzo di difendere il territorio al quale sentono di appartenere. Ma una volta non erano i buoni a chiamare la Polizia?

Claudio Di Tursi

Membro del Coordinamento Comitati Ponente e Valpolcevera

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