No Gronda
27Ago/120

La gronda non si discute?

Il sindaco Doria, come è gusto che faccia un amministratore di un territorio, si è recato in Valvarenna al fine di verificare alcune “criticità” presentate dagli abitanti del posto in merito alla realizzazione della cosiddetta Gronda autostradale. E proprio sul posto, il primo cittadino si è reso conto di come alcune opere previste nella vallata, già oggetto di passati disastri idro-geologici, rappresenti un rischio troppo elevato per le persone e per il territorio.

Problemi già emersi fin dalle fasi iniziali del dibattito pubblico organizzato dal Comune, ma sempre trascurati da amministratori forse un po' troppo interessati a “promuovere” la “grande opera” gronda, come risolutrice di tutti i problemi di Genova, non solo di traffico ma anche economici, turistici, di lavoro, etc.., ma sempre molto attenti a non fornire dati di merito.

Il neo sindaco ha esposto dubbi che un qualsiasi cittadino, informato di criticità evidenti, di problemi troppo pesanti per essere accettati dalle persone e da territori già martoriati dal cemento, avrebbe esposto. E fin qui tutto normale, anzi normalissimo. 

Ma ecco che a distanza di poche ore arrivano i moniti dei vertici locali del PD.
Qualcuno, con troppa ingenuità potrà dire: un partito di sinistra... vicino ai cittadini... ai lavoratori... gli abitanti di un territorio in pericolo... se interviene è per difendere questi!
No!E' per mettere subito in riga il nuovo sindaco e fargli presente che “No, la gronda autostradale non si tocca!”

Un partito che, dopo decenni di egemonia totale su quei territori interessati dal passaggio della gronda, vede, nell'ultima tornata elettorale, crollare drasticamente le percentuali di preferenza, proprio a favore di quelle forze politiche che si sono dimostrate contrarie alla realizzazione dell'opera, dovrebbe portare, al suo interno, una riflessione.
Prendere un momento di pausa per comprendere se le scelte fatte fino ad oggi, e a volte portate avanti dal proprio precedente sindaco, in contrasto anche agli indirizzi del partito, siano le scelte che le persone, i cittadini, vogliono o siano le solite “volontà calate dall'alto”, a favore di interessi di pochi.

In pratica la stessa situazione che accade a livello nazionale, dove i partiti, forti dei propri poteri consolidati e della posizione raggiunta dai loro vertici, portano avanti interessi che appaiono troppo distanti da quelli della gente comune, creando con quest'ultima un divario sempre più incolmabile.

E allora, in una situazione come questa, dove si continua a prendere come riferimento un “débat public”, falsato (la scelta del cosiddetto tracciato 2, quello scelto dall'allora sindaco Vincenzi, era stata anticipata già alcuni mesi prima del completamento del dibattito dall'amministratore di Autostrade) e di cui poche persone si sono preoccupate di verificarne il reale svolgimento, dove si continua ad ignorare i pareri contrari dei numerosi esperti che sono intervenuti, a livello nazionale, in merito all'utilità di quest'opera (basti citare il prof.Beria e il prof.Ponti del Politecnico di Milano, l'arch.Vittadini dell'Università di Venezia, solo per fare alcuni nomi), dove si tengono celate le informazioni in merito all'andamento del traffico autostradale (il governatore Burlando in una recente intervista ha parlato di un calo del 9%), dove si minimizza su quantità movimentate di circa 12 milioni di metri cubi di materiale di scavo, di cui oltre la metà contenente rocce di natura “amiantifera”, cioè amianto, di cui non vengono fornite sufficienti informazioni né sulla sicurezza del sistema di trasporto, né sulla destinazione di conferimento finale, dove le maggiori osservazioni tecnico-critiche al progetto di Autostrade per l'ottenimento della Valutazione di impatto Ambientale (la cosiddetta VIA), sono arrivate dai comitati e da associazioni come il WWF, invece che dagli organi preposti (Comune, Regione e Provincia), apparsi troppo superficiali su temi come il dissesto idro-geologico, il trattamento dei rifiuti di amianto e la salute delle persone, ebbene, in una situazione come questa cosa si deve fare per avere garanzie da quelle persone, i nostri amministratori – il cui fine primo è il bene della comunità – che appaiono troppo distratte verso altro?

Il coordinamento dei comitati contrari alla realizzazione della gronda proseguirà la propria strada, concentrandosi oltre che sugli iter amministrativi e sul ricorso promosso al T.A.R. atto a dimostrare l'assurdità di quest'opera, sull'informare le persone sui problemi e sulle alternative che esistono.
Perché ogni cittadino, consapevole ed edotto possa essere in grado di valutare, da solo, quale sia la strada corretta per migliorare la qualità della propria vita e di quella della comunità in cui vive.

Questo è anche un invito al nostro Sindaco a visitare le nostre vallate.

Il coordinamento dei comitati della Valpolcevera

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  1. Le gravi criticità in Val Varenna esistono da molto prima che si iniziasse a parlare della Gronda.
    La maggioranza della Società Civile Genovese é a favore di tale opera e di tutte quelle nuove infrastrutture di cui il nostro territorio ha bisogno ormai da molti anni.
    Evviva la Gronda di Ponente, la Gronda di Levante, il Terzo Valico, il potenziamento ferroviario del Nodo di Genova, la nuova Tranvia in Val Bisagno, le nuove piste ciclabili, le nuove Autostrade del Mare…. Le infrastrutture avvicinano ed uniscono i popoli…. da sempre diffondono la Civiltà.
    Buona Vita.

    • le criticità di tutte le ns. valli, persistono e di conseguenza aumentano, per incuria degli amministratori.
      I cittadini genovesi, che conoscono in dettaglio il progetto della gronda di ponente, sono contrari a questa inutile devastante e costosa opera.
      No gronda, no terzo valico, poichè ci sono le alternative: Sì al nodo di s. Benigno, sì al potenziamento delle tratte ferroviarie esistenti, Si al trasporto pubblico urbano, al metro, a piste ciclabili, a tutte quelle strutture che che ci permettano di vivere in una città a misura d’uomo, dobbiamo risanare il ns. ambiente , non avvelenarlo sempre più…..

      • Mi dispiace dirlo, ma non é vero che i cittadini genovesi sono contrari al progetto della gronda perché sanno bene che il tratto esistente tra Voltri e Genova Ovest non é degno neanche del terzo mondo (con tutto il rispetto naturalmente per il terzo mondo). Noi cittadini ci meritiamo qualcosa di meglio di quel budello vetusto e pericoloso.
        La Gronda é una tra le poche grandi opere pubbliche in cui un Soggetto Privato anticipa i soldi senza chiedere niente allo Stato; a lavori ultimati l’aumento delle tariffe sarà talmente contenuto da non accorgersene nemmeno anche perché sarà ripartito sull’intera rete nazionale.
        Alla Gronda non ci sono alternative!!!!!

    • “Le gravi criticità in Val Varenna esistono da molto prima che si iniziasse a parlare della Gronda.”
      Perciò è giusto continuare a incrementarne il dissesto idrogeologico?
      “La maggioranza della Società Civile Genovese é a favore di tale opera e di tutte quelle nuove infrastrutture di cui il nostro territorio ha bisogno ormai da molti anni.”
      Può indicare quale sia la “Società Civile” di Genova da lei citata e in base a quale criterio afferma che la maggioranza è a favore?
      E’ sicuro che la “maggioranza” conosca realmente di che opera si tratti, il tracciato, la dislocazione dei cantieri, la durata, i costi dell’opera, i rischi correlati alla gestione di terre amiantifere ed i dati reali del traffico nel nodo genovese (non le previsioni artefatte di SPEA)?
      “Le infrastrutture avvicinano ed uniscono i popoli…. da sempre diffondono la Civiltà.”
      Perciò, secondo lei quando finalmente in futuro ritroveremo la nostra città sommersa dal cemento e dalle infrastrutture (ma magari non utilizzeremo già più l’automobile come mezzo), diciamo fra qualche decennio, potremo finalmente definirci “pienamente civili”; poco importa se i nostri figli non potranno permettersi più una qualità della vita decente e dovranno ricorrere a ospedalizzazioni per le conseguenze dell’inquinamento e degli sfregi alla natura (ed al delicato assetto idrogeologico) che abbiamo lasciato loro in eredità.
      Tutt’altro che una “Buona Vita”.

  2. su un piatto della bilancia metto, prima di tutto, la salute dei cittadini, poi metto i costi: quanti saranno per la sanità? quanti cittadini si ammaleranno? respireremo polveri, amianto, fumi di scarico delle decine di automezzi che transiteranno nelle vallate, per un decennio, o forse più, di cantieri.
    Che incremento ci sarà del mesotelioma,(cancro) nella cittadinanza, senza dimenticare i più esposti, gli operai?(si potrà fare la conta solo tra un ventennio, come a Casale) e con le grandi opere, purtroppo, si verificano spesso nei cantieri, incidenti anche mortali.
    Cosa dovremo affrontare, quali danni per l’ambiente? falde acquifere deviate e inquinate, frane…Per scavare una parte delle gallerie verrà usata la dinamite,: che conseguenze ci saranno per gli abitanti delle colline, e delle loro case? per non parlare di chi vedrà buttare giù la propria casa….
    Nell’altro piatto metto i benefici: sicuramente per i soliti noti, che saranno sempre più ricchi: banche , imprese, e chi, forse prenderà tangenti…al declassamento della vecchia autostrada non ci credo,….una parte del traffico si sposterà da un percoso all’altro,(comunque traffico in diminuzione, calo delle vendite e benzina sempre più cara) e chi deve andare in centro, passerà sempre da s. begnino, priorità da risolvere… questo l’unica opera che porterà beneficio, sul piatto della mia bilancia…
    Circa il traffico pesante, in tutta europa viene spostato su ferrovia, da noi serve potenziare le linee esistenti…

  3. Immagino che tutti i “pro Gronda” siano a casa sua, e che usino la sua connessione Internet per inviare commenti visto che arrivano tutti dallo stesso IP.

    Ma se si collega prima come “Enrico” e poi come “Stefano”, aspetti almeno che venga pubblicato il commento di “Stefano”.

    Inviare come “Enrico” un ulteriore commento che inizia con “Grande Stefano”, prima ancora che io abbia pubblicato le parole di “Stefano”, rende i suoi interventi ben poco credibili.


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