No Gronda
18Gen/140

La Gronda la Val Polcevera e le certezze del Cardinale

Pubblicato su Repubblica del 10.01.2014

"CARA Repubblica, leggiamo quotidianamente accorati appelli alla costruzione della Gronda provenienti da una pluralità di soggetti e rilanciati da tutte le principali testate genovesi, dai giornali on line e dalle tv locali. Il concetto che con forza si vuole far passare presso l’opinione pubblica è che il non costruire quest’opera utilissima pregiudicherebbe lo sviluppo ed il futuro della città. Fronteggiamo l'artiglieria pesante della disinformazione con le nostre armi convenzionali: dati, tecnica ed un po' di buon senso.Abbiamo visto e sentito di tutto, persino l'assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita dare per acquisita e sbandierare ai quattro venti la firma sulla Via del ministro dei Beni Culturali Bray con quindici giorni di anticipo: «Adesso viene il bello», ha detto.

Ed il bello è la cantierizzazione dello scavo più grande del mondo che interromperà più di sessanta falde acquifere e porterà in superficie milioni di metri cubi di rocce contenenti asbesto, meglio conosciuto come amianto, capace, con le sue sottilissime fibre, di impestare i polmoni nostri e dei nostri bambini, provocando a molti danni pesanti alla salute, il mesotelioma nei casi più gravi. Tutte le informazioni di cui disponiamo, e gli studi trasportistici degli esperti intervenuti al dibattito pubblico, danno per inutile e dannosa quest'opera che si ripagherà in mille anni.

E NON porterà alcun apporto tangibile alla risoluzione dei problemidel traffico genovese; cosa che faranno, invece, la costruzione del nodo di San Benigno, la realizzazione della strada a mare e la sua connessione con la viabilità della Valpocevera. I dati sulle immatricolazioni parlano di un Paese in progressiva demotorizzazione, in cui sono sempre meno le auto immatricolate, soprattutto dai giovani, e sempre di più le demolizioni, con il traffico tornato ai livelli del 2001. Internet e le nuove tecnologie, permettendoci di fare transazioni di ogni tipo sull'intero mercato mondiale, stanno riducendo sempre più la necessità di spostarsi fisicamente e siamo solo all'inizio. Comprendiamo come a volere realizzare l'opera siano banchieri che vogliono far girare 3,8 miliardi di euro due o tre volte, come ha ammesso candidamente Berneschi durante un'intervista rilasciata qualche tempo faa Primocanale. Comprendiamo anche come la Gronda sia fortemente voluta dagli imprenditori edili per i quali rappresenta la soluzione anacronisticamente keinesiana ai molti problemi del settore.

Quello che non accettiamo, e che ci offende come cattolici, è vedere come il Cardinale Bagnasco non perda occasione per spingere quest'opera che danneggerà l'ambiente e minerà profondamente la salute di un'alta percentuale dei residenti nel ponente cittadino e della Valpocevera. Il Cardinale, al quale vorremmo sottoporre le argomentazioni e le valutazioni del nostro staff tecnico in un incontro che gli darebbe l'opportunitàdi sentire la voce dei cittadini dopo aver tanto ascoltato quella dei potenti, dovrebbe essere maggiormente interessato alle deviazioni della Chiesa, ai problemi legati all’integrazione con le diverse culture che si affacciano sul nostro territorio; concentrarsi, insomma, su temi che risultino meno divisivi per l'opinione pubblica e per i fedeli, i quali non devono sentirsi prossimi alla scomunica semplicemente perché appartenenti al fronte “NO-GRONDA”.

In altre parole, quelle di Papa Francesco, l'arcivescovo di Genova dovrebbe tenere un profilo da “mediatore” più che da “intermediario”, un sottile distinguo sul quale il Santo Padre ha ritenuto opportuno soffermarsi lo scorso aprile nell'ordinare dieci giovani al sacerdozio. "

Claudio Di Tursi

Coordinamento Comitati del Ponente e della Valpolcevera

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