No Gronda
28Ott/100

Gronda, viaggio nel caos delle trivelle

Da: "Il Secolo XIX" del 28/10/2010

Polemiche sugli scavi e i permessi: i vigili hanno multato un'altra azienda per i danni a una strada
Il Comitato di Murta sfida Ranieri a un dibattito pubblico. L'assessore: «Sono pronto»
di Daniele Grillo

Arrivano a volte senza tutte le autorizzazioni necessarie, altre volte chiedono l'accesso sul posto ad attoniti e disinformati proprietari. Le 88 trivelle che stanno "assaggiando" il terreno che dovrà ospitare la galleria autostradale più lunga d'Europa stanno operando ormai da mesi sul territorio interessato dalla gronda autostradale. Ma dai casi che si stanno presentando all'attenzione in questi giorni, sembra che questa attività pecchi in organizzazione e in qualche caso di tutte le carte necessarie a realizzare l'operazione prevista. A Geminiano, giurano gli abitanti, al terreno sul quale era prevista la perforazione si è arrivati soltanto «perché a un residente è stata chiesta la chiave di una sbarra e lui, pensando che i compaesani fossero d'accordo, l'ha fornita».

Intanto dal fronte di Murta arriva una risposta ad Andrea Ranieri, l'assessore comunale che sta cercando una mediazione con i manifestanti prima che a sgomberare il campo arrivi la polizia. «Siamo disponibili a un incontro - spiega Paolo Putti, uno dei portavoce dei manifestanti di Murta - ma solo se l'assessore è disponibile ad affrontarci in un dibattito televisivo. In alternativa, accetteremmo anche un momento di confronto in un luogo accessibile al pubblico». La risposta a distanza di Ranieri non si fa attendere. «Non ho pregiudiziali che mi facciano rifiutare la proposta. Purché le modalità della conduzione siano concordate e condivise».

Le trivellazioni stanno interessando tutto il nastro di terra e pietra sul quale si muoverà la dorsale della gronda. Inspiegabilmente, però, tra i territori interessati non si è presa in considerazione la consistente fetta di territorio (cinque chilometri) tra la Valvarenna e Voltri.
Numerose le ditte coinvolte nelle indagini: alcune hanno il compito di svolgere campionamenti per le indagini geologiche, altre si occupano semplicemente delle perforazioni. I nomi delle aziende che si occupano di catalogare pietre e e terre sono la Serma srl di Rho, la Atp srl di Perugia, la Tecma srl e la Geogrà srl. Le trivelle, invece, sono state portate da Geoservice, Imprefond, Landservice, Rct, Sorige-Terra, Teknos, Tecnoin e Vicenzetto. Molte ditte vengono da fuori regione, e questo spiegherebbe parte delle difficoltà nel raggiungere zone spesso impervie; davvero complicato, con i camion, percorrere strade comunali o di vicinato.
Gli appalti sono stati coordinati da Società Autostrade, ma le perforazioni non sembrano essere state dirette da un'unica mano. Ogni azienda si è comportata in maniera autonoma. E la differenza tra gli approcci, tra errori e mancanza di documenti, in diversi si è vista e ha contribuito a rinsaldare il popolo dei no-gronda.

Ai Giovi - lo raccontiamo anche in un articolo qui sotto - la trivella si è vista opporre il netto no della proprietaria del terreno. Così il "buco" è stato realizzato vicino alla pubblica strada, ma senza le opportune canalizzazioni si è creato un pasticcio - denunciato dalla stessa donna, il cui terreno è stato ugualmente danneggiato dall'acqua proveniente dallo scavo del carotaggio. Risultato: la trivella si è dovuta "ritirare" in virtù di un intervento dei vigili, che non hanno potuto che constatare l'irregolarità delle operazioni.

La polizia municipale è dovuta intervenire un'altra volta. Una seconda azienda è infatti stata multata dai vigili urbani perché ha danneggiato la strada sulla quale stava conducendo la trivella. Una zona impervia raggiungibile soltanto attraverso una strada impervia. Oltre alla contravvenzione, è stato sequestrato tutto il materiale. E poi c'è il caso di Murta. «Nessuno ci ha avvisato che sarebbero passati dal mio terreno - giura Pietro Orofino, che dal giorno del "sopruso" assieme alla moglie prepara la pasta con le melanzane a tutti i no-gronda asserragliati a Murta - e allora io per ripicca gli faccio la guerra».

Ma i proprietari dei terreni che concedono l'accesso e la trivellazione, ottengono un compenso? La questione è difficile da appurare con certezza, ma pare che il disturbo - quando richiesto - venga ripagato con una cifra pari a mille euro. In un caso un proprietario ha rivisto il suo no al transito dei cingoli della trivella perché gli operai della ditta gli hanno promesso che avrebbero messo a posto la stradina danneggiata. «Gliela faremo più bella di prima». Una cosa è certa: al di là dei permessi e delle leggi che regolano il passaggio per questione di pubblica utilità sembra che il primo passo dei cantieri della gronda abbia scelto un approccio più "artigianale" che scientifico.

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