Dibattito Pubblico Genova
La Gronda di Ponente
1 aprile nasce il sito
 Da Tursi 95 nuovi tracciati per la “Gronda”
 
Genova, 1 aprile dal nostro inviato – Grande euforia oggi in consiglio comunale per la presentazione di novantacinque tracciati inediti della nuova autostrada, la cosiddetta “Gronda di Ponente”, che si aggiungono ai cinque proposti in precedenza su cui verteva il dibattito pubblico avviato dall’amministrazione genovese. A curare la presentazione l’ing. Alice Branzino, responsabile comunale delle grandi opere, che spiega: “I progetti spaziano per l’intero territorio cittadino: da Nervi fino oltre Voltri, arrivando ai confini di Pontedecimo; nessuna via di Genova rimane esclusa, ognuna compare in almeno un’ipotesi di tracciato.”
 
Dopo l’intervento dell’ing. Branzino abbiamo intervistato un collaboratore del sindaco che preferisce mantenere l’anonimato: “Innanzitutto dobbiamo rendere merito alla signora Sindaco di aver avviato il “debat public”, siamo stati i primi in Italia per opere di questa portata. Con le novantacinque alternative riusciremo ora a coinvolgere, stimolare ogni genovese ad una partecipazione attiva: la città partecipata diventa realtà, espressione di vera democrazia. E da questo scaturirà una decisione condivisa. Unico neo è l’opzione zero, che non è prevista; opzione zero significa poter dire: “Non facciamo la Gronda perché non risolve il problema della mobilità”. Quando penso a questa mancanza mi viene in mente la musichetta della pubblicità del gratta e vinci, quella che dice: “Ti piace vincere facile”. In fondo, se si è certi dell’utilità di un’opera, perché negare al dibattito la chance del “non farla”? Ma questa è una mia considerazione personale.
 
Fino ad oggi al dibattito pubblico avevano assistito principalmente gli abitanti del Ponente e della Valpolcevera, che mettevano in discussione l’utilità della Gronda dopo aver ascoltato i dati della società autostrade, pur condividendo la necessità di trovare una soluzione al problema della mobilità urbana.
E poi vi era un fronte silenzioso, la restante parte di Genova, che aveva la percezione del problema “traffico”, e vedeva nella nuova autostrada la soluzione. Ma il coinvolgimento e l’informazione erano diversi. Ora i nuovi progetti riequilibreranno la situazione, saranno presentati in ogni quartiere di Genova, e tutti avranno modo di informarsi, e di decidere, consapevolmente.
 
E in questo modo toglieremo un’argomentazione ai cittadini di Ponente e della Valpolcevera, che si sentono sempre penalizzati dalle scelte della Giunta, che sembra optare per il loro territorio quando si tratta di costruire opere importanti per il futuro della città, ma devastanti per l’ambiente (discariche, inceneritori, autostrade, terzo valico). E a riprova del fatto che questo non è vero, prima o poi costruiremo un’isola ecologica anche ad Albaro, forse. 
 
La difesa del territorio, della Valpolcevera, del Ponente, come del resto della città, è sempre stata prioritaria per la signora Sindaco, come testimoniano le sue prese di posizione sin dal 2002 (all’epoca era assessore alle infrastrutture del comune di Genova ndr) contro le ipotesi di raddoppio dell’autostrada, vedendo in queste un raddoppio dei problemi del traffico. E penso di rappresentare bene il suo pensiero attuale dicendo che queste opere sono il progresso, e Genova non può perdere il treno anche questa volta, è necessario fare, e fare presto, la Gronda è necessaria per non imbalsamare la città.”
 
Finita l’intervista vengo avvicinato dal signor Paolo di Bolzaneto che avendo ascoltato con attenzione vuol dire la sua: “Si, città imbalsamata, basta che imbalsamati non finiamo noi cittadini polceveraschi, come esemplari di razza ormai estinta per inquinamento. E poi, si, la Gronda è utile, così se ci accorgessimo domani di aver perso il treno, perché il progresso era altro, potremo sempre andarcene da Genova a bordo di un TIR con tutte le nostre cose senza trovare coda.“
 
Nei prossimi giorni pubblicheremo le mappe e le vie dei nuovi tracciati con la lista dei potenziali espropri, così come era stato fatto per i cinque progetti iniziali grazie alla commissione del dibattito pubblico. Ma abbiamo in anteprima, esclusiva, il tracciato che interessa il Porto Antico di Genova (alternativa numero 15 ndr) e l'elenco dei possibili espropriati con le eventuali ricollocazioni.
 
 
 
Ma le novità presentate stamattina in comune non finiscono qui, vi è anche il progetto per la realizzazione della metropolitana fino a Pontedecimo e il raddoppio della ferrovia in tutta la città. La metropolitana, l’infrastruttura che i genovesi chiedevano a gran voce, vedendo in essa una delle soluzioni al problema della mobilità, sarà finalmente realizzata, così come la nuova ferrovia.
 
Per la metropolitana si inizierà con la posa dei binari da Certosa fino a Pontedecimo, e poi l’intera Valpolcevera sarà ricoperta di terra, in modo da trasformarla in sotterranea. E’ stata scelta questa soluzione per accelerarne la realizzazione, vista la durata dei lavori per la prima tratta Brin/Dinegro il secolo scorso. La stima dei tempi per questi progetti così vasti è difficile, si possono prevedere sette anni e 10 mesi di lavoro, o persino sette anni e 11 mesi, ma poi ci sono gli imprevisti e i tempi si dilatano a dismisura, succede sempre così. E a volte questo accade per carenza di fondi, ma in questo caso non dovremmo correre rischi, l’opera sarà interamente finanziata dagli utilizzatori e dai milioni di italiani onesti che pagano le tasse, un po’ come avviene per tutte le grandi opere, Gronda inclusa.
 
Per la copertura della Valpolcevera dovranno essere ricollocati altrove gli abitanti di Pontedecimo, Bolzaneto e Rivarolo, ma non possono essere certo questi piccoli contrattempi ad ostacolare le grandi opere ed il progresso.
 
Il materiale per il riempimento sarà quello della Gronda, eliminando così la necessità di portarlo altrove, e questo significa meno camion per le strade e meno inquinamento. Inoltre l’opera di scavo e riempimento avrà ripercussioni positive sull’occupazione, centinaia e centinaia di picconatori e spalatori, ora a spasso, troveranno lavoro, e l’economia della nostra regione ne trarrà giovamento.
 
Speriamo che i progetti per la metropolitana e la ferrovia trovino sponsor importanti, come è accaduto per la “Gronda”, che grande successo ha avuto tra le categorie produttive genovesi.
 
Il Comune con le novantacinque proposte e gli ulteriori progetti, sembra aver fatto le cose in grande questa volta, anche se la quantità di tracciati, fa nascere il dubbio che poca attenzione possa essere stata dedicata ad ognuno, e che quindi possano essere approssimativi, poco attenti alla reale orografia del territorio. Un po’ come era successo per le iniziali cinque alternative, dove si erano invertite posizioni di viadotti e gallerie. E possono sembrare piccole imprecisioni ad una persona che abita a Nervi, ma la storia cambia se la tua casa è sopra, sotto o a fianco dell’imprecisione, o la tua casa non c’è proprio più perché deve essere abbattuta, per lasciar posto al pilone del viadotto o all’imbocco della galleria. E tutto questo in un ipotetico tracciato, forse anche sbagliato, che probabilmente mai si farà, per un’opera che forse non serve.
 
Il resoconto dei progetti presentati oggi in consiglio comunale è terminato, e domani gran parte di ciò che qua è scritto ci sembrerà uno scherzo; come potrebbe sembrare uno scherzo il fatto che un’opera che costa dai 4 ai 6 miliardi di euro, non ha alla base un’approfondita analisi costi/benefici, ma, purtroppo, questo è vero.


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